Ciao prof !
Non ho avuto modo di salutarti
Non ho avuto modo di telefonarti
Non ho avuto modo di ringraziarti
Rimpiango tutto questo, carissimo Adriano, o meglio professor Baccilieri, dato che non riuscivo, e non riesco tuttora, a darti del tu…
Ma ora ho modo di raccontarti, sì. È tempo di farlo.
Tu sei stato il maestro
che mi ha regalato la voglia di conoscere,
che mi ha regalato i suoi consigli
che mi ha regalato la sua stima
che mi ha regalato il suo sapere
che mi ha regalato la sua amicizia
perché la passione per la storia dell’arte tu l’avevi ereditata da Francesco Arcangeli e come in una staffetta dovevi passare a tua volta il testimone. Nell’Aula Magna dell’Accademia la tua voce inconfondibile con quella r moscia che la caratterizzava, mi attraeva come una calamita. Letture, confronti, paralleli tra mondi tra loro così diversi erano per me spunto di riflessione, di studio, di ragionamento. Così, in maniera del tutto naturale, mi catapultavi in mondi che sembravano diversi e lontani tra loro, dandomi chiavi di lettura del tutto inedite per farmi andare oltre le semplici apparenze. Come potrò mai dimenticare i passi di Huysmann tratti da À rebours senza rivedermi in quell’aula buia dove le tue parole si accompagnavano alle immagini visionarie e dorate di Gustave Moreau! Come potrò ritornare al Sacro Monte di Varallo senza pensare agli arguti e puntuali commenti che regalavi a tutti noi mentre camminavamo tra le cappelle affrescate e popolate dalle figure di Gaudenzio Ferrari. E le tue lezioni sull’uomo e la sua rappresentazione testuale o metaforica che diventa opera d’arte? Quella tua studentessa che volle trascriverle per aiutarti a farle diventare una pubblicazione è qui e desidera rassicurarti. La tua presenza non è stata affatto vana, ha formato la mia coscienza e il mio sapere e questo è un dono unico e inestimabile. Grazie prof.
Lorenza Selleri
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